<$BlogRSDURL$>



--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Desiderio 

Una parola basta a metterti in un vicolo cieco

puoi solo nasconderti nella luce del sole

nudo senza parlare

oppure seppellirti nell’oscurità del corpo

sotto la pelle un’altra luce lunare

senza bisogno di parole né vestiti

Yang Lian


Nell’istante in cui il chiarore del fulmine mostra la sua impalpabile evidenza, furono i suoi occhi a guardare i miei o i miei a fissare i suoi? Se nulla Il silenzio di mille secondi nasceva, cresceva e moriva nella mia bocca. Lei cercava qualcosa nelle tasche.

Tirò fuori un foglio e una penna.

— Vuoi un autografo? — domandai scherzando.

Lei rispose di no.

Le rivolsi un sorriso, quasi a scusare quell’inaspettata intrusione nel suo mondo intimo.

Dico spesso tra me che ammiro negli altri le qualità che vorrei possedere: una fertile immaginazione sempre mi ha contaminato il cervello.

Non è che volessi farmi notare troppo né dirle che mi sentivo turbato come un uragano che, improvviso, si scatena.

Che vergogna il confessarmi di provare imbarazzo davanti a una persona che, forse, non mi sfiorava neanche nel più lontano dei suoi pensieri. Con questo mio brutto muso avrei avuto mai il coraggio di dirle che… così… senza una precisa ragione… avevo voglia… di stare con lei?

Una timidezza sconosciuta bloccava sulla mia bocca le parole. Sarebbe stato bello parlare di ciò che poteva succedere tra noi… se qualcosa sarebbe accaduto.

("Come può un piccolo fiore sbocciato sulla parlare della sua infelicità?")

M’ero ammalato di febbre improvvisa. Avrei voluto dirle non le solite cose ma, parlare a lei come all’amico intimo che dentro di me non aveva ancora un volto. All’amico che ancora era solo una creatura da me inventata.

Avrei voluto parlarle non della distanza che ci separava… chiederle se mai l’avrei rivista. Lei mi guardava e rimaneva silenziosa.

— Hai fame? — chiesi a un tratto.

— Sì — rispose.

— Che ne diresti d’iniziare la nostra conversazione davanti a qualcosa da mettere in bocca? — chiesi.

— Mi va — rispose.

tratto da Vera Ambra


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


AMANTI 



MAGRITTE

questi veli scatenano la mia fantasia!
G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


DIFFERENZE 

“Porre l’accento sulle differenze insignificanti – culturali, ideologiche, religiose, razziali e sociali – espone inevitabilmente l’umanità ad un insieme di sofferenze. E’ infatti sufficiente amplificare talune differenze minime perché il clima sociale si surriscaldi. La medesima cosa avviene nella politica internazionale : divergenze infime possono dar luogo ad eventi incontrollabili”. DALAI LAMA
TRATTO DA BROTHER JAKA'S SITE



--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Il segreto di Vera Drake 

Ieri l'ho visto...decisamente un grande film !
Quello che mi ha colpito di più è stata la figura del marito...
FINALMENTE qualcuno racconta un uomo vero!!!
Un uomo che ti sta accanto sempre e comunque, con un centro di gravità "permanente" =)
che bello!

E allora dedico questa canzone a tutti gli Uomini con la U maiuscola !!!

G.

You Make Me Feel Brand New
Stylistics


My love, I'll never find the words, my love
To tell you how I feel, my love
Mere words, could not explain

Precious love, you held my life within your hands
Created everything I am
Taught me how to live again

Only you came when I needed a friend
Believed in me through thick and thin
This song is for you
Filled with graditude and love

God bless you
You make me feel brand new
For God bless me with you
You make me feel brand new
I sing this song 'cause you
Make me feel brand new

My love, when ever I was insecure
You built me up and made me sure
You gave, my pride, back to me

Precious friend, with you I'll always have a friend
You're someone who I can depend
To walk a path that sometimes bends

Without you, life has no meaning or rhyme
Like notes to a song out of time
How can I repay
You for havin' faith in me

God bless you
You made me feel brand new
For God bless me with you
You made me feel brand new
I sing this song for you
=======================================



--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Angelo ti presento Azzurra 

ecco il mio amore!



G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Le potenti armi del nemico!  




G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


E quinTi???? dove finiremo?????  



G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Diamonds on the inside 

.....
A candle throws its light into the darkness
In a nasty world,so shines the good deed
Make sure the fortune, that you seek
Is the fortune you need.

So tell me why,the first to ask,is the last to give,everytime
What you say and do not mean
Follow too close behind

Cos she had diamonds on the inside
She had diamonds on the inside
She wore diamonds on the inside
Diamonds

Like a soldier standing long under fire
Any change comes as a relief.
Let the giver's name remain unspoken
For she is just a generous thief.
....


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


With my own two hands di Ben Harper 



Now I can change the world
With my own two hands
Make it a better place
With my own two hands
Make it a kinder place
With my own two hands
With my own, with my own two hands [x2]

Now I could make peace on Earth
With my own two hands
And I could clean up the Earth
With my own two hands
And I can reach out to you
With my own two hands
With my own, with my own two hands [x2]

I'm gonna make it a brighter place
With my own two hands
I'm gonna make it a safer place
With my own two hands
I'm gonna help the human race
With my own two hands
With my own, with my own two hands [x2]

Now I could hold you
With my own two hands
And I can comfort you
With my own two hands
But you got to, got to use
Use your own two hands
Use your own, use your own two hands [x2]
Oh, you got to use your own two hands

With our own, with our own two hands [x3]

G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


OGM? NO GRAZIE!  

Perchè in Italia siamo così approssimativi?
E' mai possibile che quando si parla di fecondazione, OGM, o un qualsiasi argomento di tipo scientifico , gli scienziati non vengano mai interrogati?!?!?!?!


da "il manifesto" del 07 Novembre 2004 Il dibattito truccato sugli Ogm

Il professor Umberto Veronesi ha rilanciato la discussione attaccando la sinistra e gli intellettuali retrogradi che si schierano sempre su posizioni di principio. Come stanno davvero le cose? Le riviste scientifiche sono quasi sempre messe da parte, così i ragionamenti diventano aleatori. E' il modo peggiore di affrontare la questione che si carica di luoghi comuni senza riscontro. Ecco qualche esempio FRANCO CARLINI, Con aggressività davvero inusitata per un uomo solitamente riflessivo, il professor Umberto Veronesi, fondatore della Fondazione Umberto Veronesi a se stesso dedicata, è sceso in campo a favore degli Ogm e contro il decreto del ministro Alemanno che ne vorrebbe regolare la coltivazione. L'ex ministro della sanità del centrosinistra ha sostenuto che in Italia c'è «una classe politica prigioniera di ideologie e oscurantismi», che il decreto è «antistorico e antiscientifico» e che più in generale questi sono tempi bui: «gli ostracismi alle staminali, alla fecondazione assistita e agli Ogm mi fanno paragonare questi nostri anni al Seicento, quando al genio di Newton, Cartesio e Galileo si affiancò una profonda regressione culturale. Tanto per fare un esempio furono mandate sul rogo migliaia e migliaia di donne accusate follemente di stregoneria. Oggi non bruciamo più le donne, ma in tv sono tornati gli esorcisti, la superstizione». Nientemeno. Il tutto nell'occasione di un "manifesto" firmato da diverse associazioni di ricercatori le cui tesi sono essenzialmente tre: primo, così facendo si blocca la ricerca e perciò il progresso, condannando il paese all'emarginazione. Secondo, si limita la libertà delle persone. Terzo, ci si comporta da egoisti perché si impedisce alla scienza di debellare la fame nel mondo. Purtroppo per il professore nessuna delle tre proposizioni è fondata. Infatti la ricerca sulla genetica delle piante non è affatto proibita né limitata. Il professor Francesco Sala può benissimo continuare a studiare quanto di eventualmente tossico ci sia nel basilico giovane ed è libero di inventarne uno modificato. Ma liberi noi di non gradire l'eventuale basilico Ogm nelle nostre fasce di Liguria e sulle nostre trenette al pesto. Ma allora perché si lamentano, dato che nessuno glie lo proibisce?Verosimilmente perché per fare la loro ricerca hanno bisogno di finanziatori privati e questi non finanziano se gli Ogm non diventano un mercato di bassa. Dunque oggi alcuni bravi ricercatori, deprivati dei fondi pubblici, si fanno alfieri, per interposta ricerca, dei bisogni di mercato delle aziende. Quanto alla libertà, i liberali ce lo ricordano a ogni passo: «essa finisce dove comincia quella degli altri». In base a quel principio i ministri della sanità come Veronesi hanno correttamente vietato il fumo nei luoghi pubblici, dato che la mia libertà di fumare non deve danneggiare i polmoni del vicino. Che poi è quanto il decreto Alemanno vorrebbe ottenere, ossia che il transgenico di un campo non faccia danno al vicino coltivatore biologico. Insomma Veronesi sia coerente: o ci lascia fumare nel suo istituto, oppure la smetta di difendere la libertà di inquinare degli Ogm, anche se essa fosse puramente eventuale e bassa (ma comunque c'è, esiste, ed è stata documentata).Infine la famosa sicurezza alimentare, ovvero la lotta alla fame del mondo, ideologico vessillo di tutte le multinazionali del settore. Se i professori dell'appello leggessero un po' di economia, scoprirebbero che la fame non è legata solo alla scarsa resa dei terreni e dei semi ma anche a un altro fenomeno, ormai ben studiato: le massicce esportazioni di alimenti dal nord del mondo verso i paesi più poveri hanno l'effetto principale di buttare fuori mercato le economie locali e si arriva al paradosso per cui il riso locale costa di più di quello in arrivo dall'occidente.Il risultato è la distruzione di un mercato e la spinta obbligata a farsi transgenici: non per resa migliore, ma per artificiosa manipolazione del mercato indotta dall'esterno. E i transgenici alla Roundup devono essere acquistati ogni anno, mentre i semi naturali posso essere ripiantati. Se davvero la preoccupazione principale di questi ricercatori fosse la fame nel mondo essi potrebbero: (a) rifiutarsi di brevettare le loro manipolazioni, mettendole nel pubblico dominio della conoscenza, a disposizione di tutti; (b) occuparsi non solo della resistenza agli erbicidi, ma anche delle piante perenni, per esempio realizzando un mais perenne che duri per più anni, senza bisogno di dissodare e piantare ogni anno: sarebbe un colossale salto in avanti nell'efficienza agricola; (c) infine potrebbero utilmente studiare quello che la natura ha già inventato in milioni di anni e che contiene la soluzione biologica a quasi tutti i problemi, compresi quelli degli insetti nocivi e dei terreni aridi. E scoprirebbero che insieme alla natura ci sono tuttora milioni di contadini più di loro scienziati che quelle cose le conoscono benissimo e se le raccontano di padre in figlio.A Terra Madre, incontro mondiale delle comunità del cibo se ne sono visti 5 mila.Il ragionamento dei ricercatori pro Ogm ricorre infine a due altri elementi polemici: (1) i cibi Ogm non fanno male alla salute umana, (2) e del resto tutta la natura è mutante, ibridata, manipolata, da che mondo è mondo. Tutte e due le affermazioni sono vere, ma non c'entrano niente: certamente non ci sono ricerche che segnalino danni diretti a chi mangi Ogm, e altrettanto certamente ogni pianta naturale è frutto di mutazioni sia spontanee che guidate dai selezionatori umani. Ma qui il trucco retorico consiste nel polemizzare con un bersaglio di comodo: coloro che oggi più consapevolmente si mobilitano contro gli Ogm non lo fanno in nome della salute minacciata agitando lo spauracchio del Frankenfood ; i movimenti più importanti (e più temuti dalle industrie) si mobilitano invece a favore della diversità biologica e in difesa dei popoli dal mercato unico delle sementi unificate, siano esse Ogm oppure no. Esiste comunque una sostanziosa e sostanziale differenza tra le mutazioni inventate dalla natura, che sono passate alla prova dei fatti della compatibilità ambientale, in migliaia o milioni di anni, e l'immissione improvvisa di specie mutanti in habitat senza difese. Del resto proprio l'invasione di specie estranee in territori non loro ha sempre provocato veri disastri, che oggi si cerca di curare, a danni oramai fatti. Se sfogliassero le riviste scientifiche Veronesi and Co. dovrebbero saperlo.

G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Tremonti & friends: verso il suicidio economico 

Ma si, rivotiamo Berlusconi, suicidiamoci economicamente mano nella mano con l'america!
Eh si, è proprio vero che quando si tocca il fondo se guardi bene c'è sempre una botola..
quello che non mi spiego è il perchè la gente la voglia sempre aprire...
Spero di sbagliarmi, ah...quanto spero di sbagliarmi!!!



Azienda Italia: la partita complicata del 2005
Pil +2,1% e deficit pubblico al 2,7% con manovra correttiva da 24 miliardi. Ma basteranno? Ecco lo scenario macroeconomico della
Relazione previsionale e programmatica per il 2005 e della Legge finanziaria. Crescita del Pil verso l'1,2% e deficit al 2,9% sono l'eredità del 2004. I temi e le linee guida del documento governativo.
di Michele De Gaspari
I positivi segnali sulla tenuta della ripresa economica nella prospettiva dei prossimi mesi, messi in evidenza sia dal miglioramento del commercio estero (e delle esportazioni in particolare) così come dagli indici anticipatori del ciclo congiunturale, si scontrano con i dati sempre negativi del deficit pubblico, espresso sia dall'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche sia, a maggior ragione, dal fabbisogno di cassa per i suoi immediati effetti sul debito. Se quest'anno il disavanzo resterà a fatica poco sotto il 3% del Pil, solo grazie a una manovra aggiuntiva di correzione dei conti, nel 2005 esso si avvicinerà al 4,5%, in assenza di drastiche misure correttive e a causa del venir meno di gran parte degli interventi una tantum sulle entrate fiscali.Il solo rientro del deficit al 3% implica, quindi, una manovra di bilancio non inferiore all'1,5% del Pil, pari a circa 21 miliardi di euro, una cifra che diventa ben più consistente se si considerano il finanziamento degli sgravi fiscali e gli altri provvedimenti diretti al sostegno dell'economia. Si tratta di una correzione dei conti pubblici senza dubbio difficile da realizzarsi, ma necessaria. Come ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, «ogni riduzione del carico fiscale su imprese e famiglie, di natura permanente, non deve dare luogo a un aumento del disavanzo, che sarebbe controproducente per lo sviluppo, dato l'elevato livello del debito». Un'analoga valutazione sui rischi di mancato risanamento finanziario proviene dalla Banca centrale europea, dall'Ocse e dal Fondo monetario.Il quadro macroeconomico che introduce la Legge finanziaria 2005 rispecchia, in sostanza, le cifre del
Dpef 2005-2008 varato a fine luglio, con un deficit/obiettivo pari al 2,7% e tutt'altro che agevole da realizzare, se si considera il dato tendenziale del 4,4% e oltre. La tabella di marcia di riduzione a medio termine del disavanzo pubblico diventa, in particolare, meno ambiziosa rispetto all'obiettivo originario del pareggio di bilancio: nel quadro programmatico del Dpef aggiornato a fine settembre, a fronte di un deficit al 2,9% del Pil indicato per quest'anno e al 2,7% previsto per il prossimo (con una manovra correttiva non inferiore a 24 miliardi di euro), è stimato infatti un disavanzo pari al 2,0% del Pil nel 2006, all'1,4% nel 2007 e allo 0,9% nel 2008.Questi numeri non lasciano dubbi sulla necessità della manovra, le cui dimensioni si presentano piuttosto consistenti. Un deficit tendenziale che punta al 4,5% del Pil va tenuto sotto controllo e riportato entro il vincolo del 3%, che deve essere rispettato. Come già indicava il Dpef, occorrono dunque misure per almeno 24 miliardi di euro, di cui 17 miliardi strutturali e 7 di una tantum, con il rischio per la nostra economia che gli accenni di ripresa possano essere vanificati da una Finanziaria necessariamente rigorosa, ma nello stesso tempo restrittiva sulla domanda interna.Il tema principale rimane, in ogni caso, quello del contenimento del debito pubblico, che secondo il Dpef dovrà scendere sotto il 100% del Pil nel 2007; si tratta di un dato cruciale per i mercati finanziari e la sostenibilità a lungo termine del bilancio statale. Anche se un contributo verrà dalla crescita dell'economia, prevista al 2,1% nel 2005 a fronte dell'1,2% di quest'anno, si pone tuttavia il problema della compatibilità tra riduzione del deficit e riforma fiscale.I conti e la manovra, una difficile scommessaIl contenimento del disavanzo di bilancio ha avuto natura temporanea per un ammontare pari a 1,5 punti percentuali di Pil nel 2002, a circa 2 punti nel 2003 e ad altri 1,5 punti nel 2004, considerando sia la prima che la seconda manovra. La Relazione trimestrale di cassa dello scorso maggio, presentata insieme all'aggiornamento della Relazione previsionale e programmatica, ha innalzato la stima dell'indebitamento netto per il 2004 al 2,9%, riducendo l'obiettivo di avanzo primario del bilancio al 2,2% del Pil, e ha portato al 105,9% l'obiettivo del rapporto tra debito pubblico e Pil, già peraltro ridotto nel 2003 di circa due punti percentuali con operazioni straordinarie. Il saldo primario, in altre parole, cala ininterrottamente da ormai sette anni ed è sceso al livello più basso degli ultimi dieci, mentre la spesa corrente primaria ha raggiunto i valori massimi in rapporto al Pil sempre nello stesso periodo.Ai 24 miliardi della manovra correttiva già previsti dal Dpef devono, però, essere aggiunti circa 6 miliardi per compensare le riduzioni fiscali su Irpef e Irap, a beneficio di famiglie e imprese, e almeno altri 5-6 miliardi (equivalenti a poco meno di mezzo punto di Pil) per interventi di sviluppo, al fine di sostenere la crescita dell'economia e la competitività, in linea con gli obiettivi programmatici governativi. Il conto effettivo della Finanziaria 2005 si delinea, dunque, ben più pesante rispetto alle originarie cifre della manovra di bilancio, a cui occorre sommare ulteriori misure per quasi un punto percentuale di Pil (11-12 miliardi). Anche il "tetto" del 2% all'incremento della spesa pubblica corrente rischia così di non bastare e non solo perché consistenti voci della spesa sono esentate da questo vincolo, che appare di conseguenza insufficiente per centrare gli obiettivi di bilancio.Si tratta, insomma, di una partita molto complicata: risanare i conti pubblici e insieme ridare fiato all'economia, attuando una manovra che alla fine ammonterà a non meno di 35 miliardi di euro (pari a 2,5 punti percentuali di Pil), tra riduzione del deficit, minori tasse e interventi di sviluppo. Il tutto con l'obiettivo di riportare l'indebitamento netto dal 4,4% tendenziale al 2,7% del Pil, bloccando nello stesso tempo la crescita del debito pubblico, che ai tre quarti del 2004 sta rimbalzando pericolosamente ben sopra il 106% del Pil, raggiunto l'anno prima solo grazie a operazioni di finanza straordinaria.Relazione previsionale, Dpef e FinanziariaLa Relazione previsionale e programmatica per il 2005, approvata dal Governo e presentata al Parlamento dal ministro dell'Economia e delle Finanze, è il documento annuale che contiene il quadro macroeconomico di riferimento per la Legge finanziaria e l'eventuale manovra correttiva. Negli ultimi anni, peraltro, alla correzione del deficit di bilancio si è aggiunta anche la funzione di promuovere lo sviluppo e la competitività. Insieme all'analisi di preconsuntivo dell'economia italiana per l'anno in corso (2004), il testo del documento comprende le previsioni macroeconomiche degli aggregati dell'economia reale e della finanza pubbica per l'anno successivo (2005) e per il medio termine (2006-2008).La Relazione aggiorna e amplia, in altre parole, il Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef) dello scorso luglio alla luce dell'evoluzione della congiuntura e delle più recenti previsioni, facendo da supporto analitico sia della Finanziaria che della politica di bilancio a medio termine. Insieme alla Relazione previsionale il Governo diffonde, inoltre, la Nota di aggiornamento al Dpef 2005-2008, che comprende le nuove stime alla base della manovra correttiva sui conti pubblici, così come previsto dalla Legge finanziaria.

Relazione previsionale e programmatica per il 2005 (testo integrale)
11 ottobre 2004


fonte : il sole 24 ore


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Focus su.... 


















fonte : il sole 24 ore


G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Il sogno ameriKano 

A quante altre guerre dovremo assistere per rimandare l'inevitabile?

G.

Tassi USA verso il doppio rialzo

Tassi Usa verso un doppio rialzo
Scontato il ritocco di domani, gli operatori interpellati da «Il Sole 24 Ore-Radiocor» scommettono su un secondo intervento prima di Natale.



....
La Federal Reserve si prepara a dare un altro piccolo giro di vite al costo del denaro nella riunione di domani del Federal Open Market Committee (Fomc). Gli analisti si aspettano un rialzo di un quarto di punto del tasso di interesse overnight sui Fed Funds, che passerebbe dall'1,75 al 2 per cento. La mossa è
data per sicura dopo i dati positivi sull'occupazione di ottobre, con 337mila posti di lavoro in più. Sarebbe il quarto rialzo consecutivo di un quarto di punto, in linea con la politica di graduale stretta monetaria avviata dalla
Fed per riportare i tassi a un livello «neutrale», ovvero nè di stimolo nè di freno per la crescita economica. «Se c'era qualche dubbio sulla prossima riunione della Fed, questo è svanito», dice Tim O' Neill, capo economista
della Bank of Montreal. Gli interrogativi riguardano invece le mosse di dicembre e del prossimo anno. Con i tassi al 2%, la Fed non sarà nemmeno a metà del suo cammino di normalizzazione, partito da un livello dell'1 per cento. Anche dopo un rialzo mercoledì, i tassi reali saranno al di sotto di
zero, considerando l'effetto dell'inflazione. Storicamente, il tasso sui Fed Funds è stato in media di tre punti al di sopra dell'inflazione. La questione adesso è con quale rapidità la Fed si muoverà verso un livello «neutrale»....


Il rischio è grande


di Paolo Savona


Il dollaro pare ripartire nella sua corsa verso il basso. Nell'intervista al Nobel Paul Samuelson di Mario Platero, pubblicata il 3 novembre sul Sole-24 Ore, due risposte sono in apparente contraddizione: in una si afferma che il deprezzamento del dollaro «anche marcato» è nelle cose e in un'altra che non sarà una svalutazione del dollaro nell'ordine del 20-30% «a portare chiarezza». In effetti non lo sono, perché il deprezzamento del dollaro di cui parla Samuelson deve ancora arrivare e ciò accadrà quando gli investitori stranieri (prima) e quelli americani (poi) perderanno la fiducia nella moneta americana e, rimpatriando o esportando capitali, causerebbero il drammatico evento. Non c'è Paese, per grande che sia, aggiunge l'autorevole economista, che possa sopportare una dura battaglia con il mercato. Il deprezzamento del dollaro, quello «anche marcato», è quindi un evento inevitabile, ma non risolverebbe i problemi di fondo che sono, a suo avviso, gli effetti su un disavanzo pubblico «già esplosivo» (la definizione è sua) delle maggiori spese per sanità e pensioni dovute all'allungamento della vita e "la spada di Damocle" del disavanzo dei conti con l'estero. Se gli Stati Uniti lasciassero veramente cadere il valore esterno del dollaro e il resto del mondo non facesse niente per impedirlo, si rischierebbe una "Hiroshima valutaria". Da troppo tempo gli Stati Uniti vivono al di sopra delle loro risorse, un privilegio che non è concesso a nessun Paese del pianeta, e possono farlo perché il resto del mondo ha interesse ad accettare questo stato di cose. Per due motivi. Perché preferisce tenere parte dei propri risparmi in dollari invece che in altre monete e perché le importazioni americane fungono da locomotiva dello sviluppo mondiale. Per soddisfare queste due preferenze il mondo accetta il rischio di un'esplosione valutaria e patisce le conseguenze in termini di perdita di competitività dovuta a un continuo indebolimento del dollaro. Tuttavia il lento bruciarsi della miccia, quella del deprezzamento già in atto, non è in grado di evitare l'esplosione. Tra il silenzio degli economisti e l'ignavia delle autorità il dollaro mette a repentaglio una parte non trascurabile dei risparmi del mondo ed espone l'economia globale a rischi di una nuova Grande Crisi.
Oltre trent'anni orsono gli Stati Uniti rinunciarono prima a far funzionare uno standard monetario globale, i diritti speciali di prelievo, proprio perché avrebbe ricondotto a disciplina anche il dollaro e i conti con l'estero degli Stati Uniti. Poi denunciarono l'Accordo di Bretton Woods, abbandonando la disciplina dei cambi fissi e quella della conversione a prezzi fissi del dollaro in oro. La versione ufficiale era che in tal modo si sarebbero protetti dalle cattive gestioni monetarie e fiscali altrui, che certamente esistevano ma riguardavano anche le loro gestioni, e che il cambi flessibili avrebbero riequilibrato i conti con l'estero di tutti. Oggi possiamo fondatamente affermare che le variazioni di cambio non hanno riequilibrato i conti con l'estero; anzi hanno palesato un trend crescente del deficit americano. Nonostante questa smentita gli Stati Uniti ripropongono di svalutare il dollaro invece che passare al più classico aggiustamento raccomandato da Samuelson, quello sulla domanda interna.
Inutile che al di là e al di qua dell'Atlantico si continui a girare attorno al problema. Se il mondo è disposto ad accettare il disavanzo di parte corrente della bilancia estera e il conseguente crescente indebitamento americano perché lo considera la locomotiva del suo sviluppo, vuol dire che accetta non solo di continuare a finanziare gli Stati Uniti, ma anche di correre il rischio (che Samuelson considera certezza se non si agisce per tempo) di un gran botto valutario che polverizzerà le proprie attività in dollari e farà precipitare nella Seconda Grande Crisi l'economia mondiale.
Le soluzioni possibili sono: passare alla moneta unica globale, insistentemente richiesta dal Nobel Robert Mundell, o, se la sua realizzazione fosse impossibile, tornare ai cambi fissi, il tutto accompagnato da un accordo internazionale che congeli o almeno "raffreddi" il debito in dollari (che, sia ben chiaro, non è solo debito degli Stati Uniti). Ciò renderebbe più stabile il sistema monetario internazionale e consentirebbe agli Stati Uniti un taglio graduale della loro domanda interna con effetti controllabili sullo sviluppo del resto del mondo. Si potrebbe cioè evitare la Hiroshima valutaria e la seconda Grande Crisi. Poiché nel programma economico della riconfermata Amministrazione Bush il problema viene completamente ignorato, prepariamoci al peggio. Questo peggio consiste, per gli Stati Uniti, nell'accumulare altra disistima politica, come se già non bastasse quella che patiscono per altri aspetti del loro agire; per il resto del mondo un nuovo ciclo negativo che renderà inevitabile il protezionismo, cura peggiore del male.
Resta la speranza che, di fronte a questi possibili sviluppi, gli Stati Uniti decidano di sedersi al tavolo per stabilire con i principali Paesi del pianeta un nuovo ordine monetario mondiale, usando la propria potenza economica per arrestare la folle corsa verso l'esplosione del dollaro e del sistema monetario internazionale. Mi auguro che agli europei non venga la tentazione di infilare il proprio collo nella mannaia, sostituendo l'euro come valuta di riserva. Il problema non è il dollaro, ma il regime monetario internazionale basato sul duplice ruolo di una moneta nazionale: un tempo la sterlina e da tempo il dollaro. Chi capisce ciò, aiuti gli altri a capire; e chi ha il potere, agisca.


Martedí 09 Novembre 2004

fonte : il sole 24 ore


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


E ci voleva tanto? 

Caro ministro Sirchia ma ci voleva tanto, ad adeguarsi alle leggi europee già in viglore negli altri paesi da anni?!?!?!?!?! ARGH!



L'annuncio del ministro Sirchia: completamente rimborsati
entro la fine dell'anno. "Non tutti erano coperti allo stesso modo"
Gratis i farmaci anti-dolore
Saranno ammessi in fascia A


Il ministro della Salute
Gerolamo Sirchia

MILANO - Entro la fine dell'anno tutti i farmaci contro il dolore diventeranno gratuiti. Saranno infatti ammessi in fascia A, completamente rimborsati, anche i composti e le associazioni di composti oggi in fascia C, totalmente a carico del cittadino. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, oggi a Milano, durante un incontro organizzato dalla Fondazione Floriani per la "Quinta Giornata nazionale contro la sofferenza inutile della persona inguaribile-Estate di San Marino", che si celebrerà giovedì 11 novembre.

"Oggi - ha detto il direttore generale dell'
Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nello Martini - non tutti i cittadini italiani sono coperti allo stesso modo, in caso di bisogno di cure palliative, perchè non tutti i farmaci necessari sono ammessi al rimborso. Ma già nelle prossima riunione dell'Aifa sarà formalizzata la decisione di rendere gratuiti tutti i farmaci e le associazioni di farmaci contro il dolore".

Il ministro Sirchia a poi reso noto che sarà lanciata una campagna per la formazione medica a distanza (Fad) obbligatoria nei confronti dei medici di medicina generale, con l'attribuzione di crediti, "al fine di colmare - ha detto - lacune culturali nei confronti della palliazione".


(8 novembre 2004)

fonte: la repubblica

G.


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


«REGIME» 



Marco Travaglio e Peter Gomez, pagine 409, ottobre 2004
Postfazionedi Beppe Grillo
"Oggi per instaurare un regime, non c'è più bisogno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul palazzo d'Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra essi, sovrana e irresistibile, la televisione" (Indro Montanelli)
Ai tempi della lottizzazione c'era spazio per Montanelli, Biagi, Santoro, Vespa, Fo, Grillo, Feltri, Ferrara, Lerner e tanti altri. In tre anni (2001-2004) il governo Berlusconi ha desertificato la tv e assassinato la libera informazione. Questo libro racconta tutte le notizie occultate e le menzogne raccontate agli italiani.


G.


fonte :http://www.disinformazione.it


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Il blog riapre per fare controinformazione 

Elezioni in america

Lo stato determinante per la sconfitta del democratico Kerry

COLUMBUS (Ohio) - Una voting machine va in tilt e, come per magia, i voti per il candidato George W. Bush si moltiplicano. E' accaduto, durante le ultime elezioni presidenziali, in Ohio, lo stato che ha deciso l'esito della competizione.
I risultati non ufficiali della contea di Gahanna, un sobborgo di Columbus, attribuivano a Bush 4.258 voti, contro gli appena 260 ottenuti di John F. Kerry. Un successo senza appello. Peccato che i registri del collegio elettorale abbiano mostrato, successivamente, che a Gahanna hanno votato soltanto 638 persone.
Nessuno è stato finora in grado di spiegare il motivo dell'errore. Non è chiaro, inoltre, quale modello di macchina elettorale elettronica abbia causato il problema. Il dubbio è che situazioni del genere possano essersi verificate altrove nello stato dell'Ohio, dove Bush ha conquistato 136 mila voti in più dello sfidante democratico.
Quello odierno è solo l'ultimo di una serie di errori con le "voting machine" riportati in vari stati dell'Unione. In una contea del North Carolina circa 4.500 voti sono andati persi perché la memoria del computer che doveva conteggiarli non era in grado di contenerli tutti. Anche a San Francisco, a causa di un malfunzionamento in un software, non è stato ancora possibile proclamare il vincitore di una competizione locale.

(6 novembre 2004)


November 6th, 2004 6:53 pm
Evidence Mounts That The Vote May Have Been Hacked


by Thom Hartmann / Common Dreams

When I spoke with Jeff Fisher this morning (Saturday, November 06, 2004), the Democratic candidate for the U.S. House of Representatives from Florida's 16th District said he was waiting for the FBI to show up. Fisher has evidence, he says, not only that the Florida election was hacked, but of who hacked it and how. And not just this year, he said, but that these same people had previously hacked the Democratic primary race in 2002 so that Jeb Bush would not have to run against Janet Reno, who presented a real threat to Jeb, but instead against Bill McBride, who Jeb beat.

"It was practice for a national effort," Fisher told me.

And evidence is accumulating that the national effort happened on November 2, 2004.

The State of Florida, for example, publishes a county-by-county record of votes cast and people registered to vote by party affiliation. Net denizen Kathy Dopp compiled the official state information into a table, available at http://ustogether.org/Florida_Election.htm, and noticed something startling.

While the heavily scrutinized touch-screen voting machines seemed to produce results in which the registered Democrat/Republican ratios matched the Kerry/Bush vote, and so did the optically-scanned paper ballots in the larger counties, in Florida's smaller counties the results from the optically scanned paper ballots - fed into a central tabulator PC and thus vulnerable to hacking - seem to have been reversed.

In Baker County, for example, with 12,887 registered voters, 69.3% of them Democrats and 24.3% of them Republicans, the vote was only 2,180 for Kerry and 7,738 for Bush, the opposite of what is seen everywhere else in the country where registered Democrats largely voted for Kerry.

In Dixie County, with 4,988 registered voters, 77.5% of them Democrats and a mere 15% registered as Republicans, only 1,959 people voted for Kerry, but 4,433 voted for Bush.

The pattern repeats over and over again - but only in the smaller counties where, it was probably assumed, the small voter numbers wouldn't be much noticed. Franklin County, 77.3% registered Democrats, went 58.5% for Bush. Holmes County, 72.7% registered Democrats, went 77.25% for Bush.

Yet in the larger counties, where such anomalies would be more obvious to the news media, high percentages of registered Democrats equaled high percentages of votes for Kerry.

More visual analysis of the results can be seen at http://ustogether.org/election04/FloridaDataStats.htm, and www.rubberbug.com/temp/Florida2004chart.htm.

And, although elections officials didn't notice these anomalies, in aggregate they were enough to swing Florida from Kerry to Bush. If you simply go through the analysis of these counties and reverse the "anomalous" numbers in those counties that appear to have been hacked, suddenly the Florida election results resemble the Florida exit poll results: Kerry won, and won big.

Those exit poll results have been a problem for reporters ever since Election Day.

Election night, I'd been doing live election coverage for WDEV, one of the radio stations that carries my syndicated show, and, just after midnight, during the 12:20 a.m. Associated Press Radio News feed, I was startled to hear the reporter detail how Karen Hughes had earlier sat George W. Bush down to inform him that he'd lost the election. The exit polls were clear: Kerry was winning in a landslide. "Bush took the news stoically," noted the AP report.

But then the computers reported something different. In several pivotal states.

Conservatives see a conspiracy here: They think the exit polls were rigged.

Dick Morris, the infamous political consultant to the first Clinton campaign who became a Republican consultant and Fox News regular, wrote an article for The Hill, the publication read by every political junkie in Washington, DC, in which he made a couple of brilliant points.

"Exit Polls are almost never wrong," Morris wrote. "They eliminate the two major potential fallacies in survey research by correctly separating actual voters from those who pretend they will cast ballots but never do and by substituting actual observation for guesswork in judging the relative turnout of different parts of the state."

He added: "So, according to ABC-TVs exit polls, for example, Kerry was slated to carry Florida, Ohio, New Mexico, Colorado, Nevada, and Iowa, all of which Bush carried. The only swing state the network had going to Bush was West Virginia, which the president won by 10 points."

Yet a few hours after the exit polls were showing a clear Kerry sweep, as the computerized vote numbers began to come in from the various states the election was called for Bush.

How could this happen?

On the CNBC TV show "Topic A With Tina Brown," several months ago, Howard Dean had filled in for Tina Brown as guest host. His guest was Bev Harris, the Seattle grandmother who started www.blackboxvoting.org from her living room. Bev pointed out that regardless of how votes were tabulated (other than hand counts, only done in odd places like small towns in Vermont), the real "counting" is done by computers. Be they Diebold Opti-Scan machines, which read paper ballots filled in by pencil or ink in the voter's hand, or the scanners that read punch cards, or the machines that simply record a touch of the screen, in all cases the final tally is sent to a "central tabulator" machine.

That central tabulator computer is a Windows-based PC.

"In a voting system," Harris explained to Dean on national television, "you have all the different voting machines at all the different polling places, sometimes, as in a county like mine, there's a thousand polling places in a single county. All those machines feed into the one machine so it can add up all the votes. So, of course, if you were going to do something you shouldn't to a voting machine, would it be more convenient to do it to each of the 4000 machines, or just come in here and deal with all of them at once?"

Dean nodded in rhetorical agreement, and Harris continued. "What surprises people is that the central tabulator is just a PC, like what you and I use. It's just a regular computer."

"So," Dean said, "anybody who can hack into a PC can hack into a central tabulator?"

Harris nodded affirmation, and pointed out how Diebold uses a program called GEMS, which fills the screen of the PC and effectively turns it into the central tabulator system. "This is the official program that the County Supervisor sees," she said, pointing to a PC that was sitting between them loaded with Diebold's software.

Bev then had Dean open the GEMS program to see the results of a test election. They went to the screen titled "Election Summary Report" and waited a moment while the PC "adds up all the votes from all the various precincts," and then saw that in this faux election Howard Dean had 1000 votes, Lex Luthor had 500, and Tiger Woods had none. Dean was winning.

"Of course, you can't tamper with this software," Harris noted. Diebold wrote a pretty good program.

But, it's running on a Windows PC.

So Harris had Dean close the Diebold GEMS software, go back to the normal Windows PC desktop, click on the "My Computer" icon, choose "Local Disk C:," open the folder titled GEMS, and open the sub-folder "LocalDB" which, Harris noted, "stands for local database, that's where they keep the votes." Harris then had Dean double-click on a file in that folder titled "Central Tabulator Votes," which caused the PC to open the vote count in a database program like Excel.

In the "Sum of the Candidates" row of numbers, she found that in one precinct Dean had received 800 votes and Lex Luthor had gotten 400.

"Let's just flip those," Harris said, as Dean cut and pasted the numbers from one cell into the other. "And," she added magnanimously, "let's give 100 votes to Tiger."

They closed the database, went back into the official GEMS software "the legitimate way, you're the county supervisor and you're checking on the progress of your election."

As the screen displayed the official voter tabulation, Harris said, "And you can see now that Howard Dean has only 500 votes, Lex Luthor has 900, and Tiger Woods has 100." Dean, the winner, was now the loser.

Harris sat up a bit straighter, smiled, and said, "We just edited an election, and it took us 90 seconds."

On live national television. (You can see the clip on www.votergate.tv)

Which brings us back to Morris and those pesky exit polls that had Karen Hughes telling George W. Bush that he'd lost the election in a landslide.

Morris's conspiracy theory is that the exit polls "were sabotage" to cause people in the western states to not bother voting for Bush, since the networks would call the election based on the exit polls for Kerry. But the networks didn't do that, and had never intended to. It makes far more sense that the exit polls were right - they weren't done on Diebold PCs - and that the vote itself was hacked.

And not only for the presidential candidate - Jeff Fisher thinks this hit him and pretty much every other Democratic candidate for national office in the most-hacked swing states.

So far, the only national "mainstream" media to come close to this story was Keith Olbermann on his show Friday night, November 5th, when he noted that it was curious that all the voting machine irregularities so far uncovered seem to favor Bush. In the meantime, the Washington Post and other media are now going through single-bullet-theory-like contortions to explain how the exit polls had failed.

But I agree with Fox's Dick Morris on this one, at least in large part. Wrapping up his story for The Hill, Morris wrote in his final paragraph, "This was no mere mistake. Exit polls cannot be as wrong across the board as they were on election night. I suspect foul play."



fonti :http://www.disinformazione.it/
http://www.michaelmoore.com


Archivio

This page is powered by Blogger. Isn't yours?